IL SANGUE DELLE DONNE: LA MOSTRA A BARI CHE PRENDE SPUNTO DAL CICLO MESTRUALE PER PARLARE DI DONNE

Ebbene sì, cari lettori e lettrici, oggi vi parlo di una mostra molto particolare che sarà inaugurata il prossimo 5 settembre 2019 e resterà aperta fino al 19 dal titolo Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco e che avrà come punto di partenza proprio quello delle mestruazioni femminili per allargare poi l’argomento a tutto ciò che fa parte del mondo della donna. L’esposizione si terrà presso l’Auditorium Vallisa di Bari ed è curata da Manuela De Leonardis con l’importante supporto della Fondazione Pasquale Battista; nell’occasione saranno esposte le opere realizzate da un gruppo di 68 artiste di varie parti del mondo che parteciperanno a questo progetto il cui centro di riflessione è l’oggetto che un tempo si usava per tamponare il flusso ematico del mestruo: il panno di lino, ovvero l’antenato del moderno assorbente. Tanto è al centro dell’interesse di questo gruppo eterogeneo che i loro lavori sono creati facendo ricorso proprio a questo materiale.

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Il percorso tracciato dalle artiste ha esplorato, tra il 2014 ed il 2018, molti e variegati aspetti dell’universo della donna che ancora oggi sono considerati tabù in diverse parti del mondo: nascita, pubertà, mestruazioni, maternità o scelta di non essere madre, menopausa, sessualità femminile, rapporti familiari, la violenza sulla donna e il femminicidio. Lo scopo è quello di raccontare, come si legge in una nota diffusa dalle artiste coinvolte, «storie anonime, storie conosciute, storie d’ordinaria quotidianità, raccontate in prima persona, metabolizzate e rielaborate ricorrendo talvolta alla metafora, al potere dell’ironia, alla citazione letteraria o pittorica, alla dimensione della poesia».

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La mostra, come dicevo prima, si è sviluppata nel corso di quattro anni e la prima parte è stata presentata nel 2015 a Roma presso la Casa Internazionale delle Donne, per poi arricchirsi di altre opere ed è stata fatta itinerare per molte città italiane (Liri, Umbertide, Bari, ad esempio) fino a raggiungere la Croazia. La pezza di lino diventa motivo di riflessione che oltrepassa i confini di genere dando modo di parlare di vissuti personali. La Fondazione Pasqule Battista ha anche dato alle stampe il libro con il medesimo titolo della mostra: Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco edito lo scorso gennaio da Postmedia Books.

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Questi i nomi delle artiste coinvolte nel progetto e nei lavori esposti in mostra: Ilaria Abbiento, Manal AlDowayan, Adele Angelone, Elizabeth Aro, Wafa Bahai, Alessandra Baldoni, Carolle Bénitah, Takoua Ben Mohamed, Saša Bezjak, Tomaso Binga, Rosina Byrne, Giovanna Caimmi, Primarosa Cesarini Sforza, Rupa Chordia-Samdaria, Sara Ciuffetta, Lea Contestabile, Karmen Corak, Mila Dau, Vlasta Delimar, Kristien De Neve, Maria Diana, Isabella Ducrot, Nilüfer Ergin, Cristiana Fasano, Maimuna Feroze-Nana, Simona Filippini, Emita Frigato, Pilar, Barbara e Stella Marina Gallas, Silvia Giambrone, Felicity Griffin Clark, Maïmouna Guerresi, Susan Harbage Page, Sasha Huber, Susan Kammerer, Fariba Karimi, Eglė Kuckaitė, Hanako Kumazawa, Silvia Levenson, Wenwen (Vivienne) Liu, Lôw (Estabrak Al Ansari, Raiya Al Rawahi, Tara Al Dughaither), Barbara Luisi, Anja Luithle, Victoria Manganiello, Florencia Martinez, Patrizia Molinari, Elly Nagaoka, Ana Maria Negară, Yasuko Oki, Novella Oliana, Sonya Orfalian, Lina Pallotta, Sara Palmieri, Chiara Pellegrin, Sofia Rocchetti, Elisa Roggio, Anna Romanello, Paola Romoli Venturi, Virginia Ryan, Cinzia Sarto, Ivana Spinelli, Silvia Stucky, Ketty Tagliatti, Judy Tuwaletstiwa, Laura VdB Facchini, Maria Angeles Vila, Nicole Voltan, Ruchika Wason Singh e Deborah Willis.

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