SPOLETO, PICCOLA MA CON TESORI DI INESTIMABILE VALORE

Spoleto: un piccolo fazzoletto di terra con tanti tesori da scoprire. Alla scoperta dell’arte e della cultura nella cittadina umbra.

Eccoci a parlarvi di nuovo di viaggi e arte e questa volta ho scelto Spoleto che io ho visitato due anni fa e che mi ha colpito per quanti tesori di inestimabile valore abbia racchiuse in sé pur essendo una piccola cittadina. Come tutti saprete, Spoleto si trova nella parte più meridionale dell’Umbria ed è un comune di circa 38000 abitanti facente parte della provincia di Perugia. Essa si è sviluppata sul colle di Sant’Elia, una collina nei pressi del fiume Clitunno, e più in basso sulle rive del torrente Tessino, a oriente, invece, è contornata dalle montagne che delimitano la Valnerina.

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Spoleto, veduta d’insieme

Spoleto è un centro abitato fin dalla preistoria: le prime testimonianze archeologiche risalgono infatti all’età del bronzo (XII-XI sec. a.C.). Divenne poi una colonia romana nel 241 a.C. mantenendo sempre la sua assoluta fedeltà a Roma. Fu abbellita sotto il dominio di Teodorico tra il 507 ed il 511, ma subì una distruzione nel 1155 ad opera di Federico Barbarossa stando alla tradizione e un’ulteriore devastazione durante le lotte tra Guelfi e Ghibellini, mentre nei secoli successivi venne assicurata alla Chiesa e elevata a centro importante nella politica dello Stato Pontificio, che mandò in città governatori importanti tra cui i Borgia nel 1499. È proprio a partire dagli anni del Rinascimento che Spoleto si trasforma da centro prevalentemente strategico a luogo culturale con la fondazione dell’Accademia degli Ottusi (oggi Accademia Spoletina). La sua vocazone per la cultura la possiamo notare ai nostri giorni, perché tante sono le cose da vedere, interessantissime sono le proposte storico-artistiche di cui la città è fiera e molte sono le manifestazioni culturali che si tengono durante l’anno (basti citare il rinomatissimo Festival dei due Mondi da poco conclusosi).

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Spoleto, Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta (fine XII secolo)

Cominciamo a parlare dei tesori di Spoleto dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, sorta alla fine del XII secolo sui resti della chiesa di Santa Maria del Vescovato una chiesa rialente all’VIII-IX secolo e ricostruita alla fine del XII secolo. La facciata è impreziosita dal mosaico del maestro Solsterno (1207) – opera che rappresenta Cristo in trono tra la Vergine e San Giovanni – e su di essa si aprono le arcate del portico fatto costruire da Ambrogio Barocci nel 1491, artista che aveva lavorato anche presso il Palazzo Ducale di Urbino insieme a Francesco di Giorgio Martini.

Filippo Lippi, Storie della Vergine, 1466-1469, affresco. Spoleto, Duomo, tribuna

Pintoricchio, Madonna con Bambino, San Giovanni Battista e Leonardo, 1497, affresco. Spoleto, Duomo, Cappella Eroli

Al suo interno si trovano conservati interessantissmi cicli affrescali: quello dipinto con le Storie della Vergine realizzato da Filippo Lippi e aiuti tra il 1467 ed il 1469, così come quelli firmati da Pintoricchio e Jacopo Siculo nelle cappelle Eroli e dell’Assunta (1497) con la Madonna tra i Santi Giovanni Battista e Leonardo.

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Spoleto, Chiesa di San Salvatore (814 d.C. circa)

Spoleto è ricca di chiese disseminate in tutta la città, come anche la Basilica di San Salvatore di origine antichissima ma affrescata anche nel corso del XVI secolo (l’abside) con richiami al culto del Crocefisso, da cui derivò la nuova denominazione di Chiesa del Crocefisso. È considerata una delle principali testimonianze architettoniche longobarde ed è stata iscritta, nel giugno 2011, nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco. Al suo interno sono conservati un numero consistente di spolia, cioè di materiale di diversa provenienza riutilizzato, tra cui capitelli, colonne, basi, cornici. Purtroppo ad oggi è inagibile e pertanto non la si può visitare.

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Spoleto, Chiesa della Madonna di Loreto (1572)

C’è anche la Chiesa della Madonna di Loreto, iniziata nel 1572 su progetto dell’architetto fiorentino Annibale de’ Lippi. Sorge in un’area della città in cui nel 1537 lo spoletino Jacopo Spinelli aveva fatto erigere una Maestà affrescata, in seguito, da Jacopo Siculo. Il dipinto fu fin da subito oggetto di una devozione notevole tanto che, secondo la tradizione, quando Spoleto fu colpita da un violento terremoto nel 1571, le scosse sarebbero cessate per l’intervento della Madonna, alla quale molti devoti avrebbero visto addirittura muovere gli occhi. Data la diffusione della notizia, si decise di costruire un grande edificio che racchiudesse al suo interno la sacra immagine della Vergine.

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Spoleto, Museo Archeologico Statale

Oltre alle chiese, Spoleto è ricca anche di istituzioni museali, tra cui il Museo Archeologico Statale ospitato, fin dal 1985, all’interno dell’ex Monastero di Sant’Agata e realizzato intorno alla fine del XIV secolo nell’area del Teatro Romano. Sono conservate all’interno delle sue sale reperti provenienti dal centro urbano di Spoleto ma anche dal territorio limitrofo e narrano le vissitudini che la città ha vissuto nei diversi secoli. Una parte dei reperti è dedicata agli scavi archeologici effettuati sul colle Sant’Elia, laddove sorge la Rocca Albornoziana, una delle attrattive principali della bella cittadina umbra.

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Spoleto, Rocca Albornoziana (1363-1367)

Si tratta di un’imponente fortezza collocata in una posizione strategica su tutta la vallata spoletina. Edificata a partire dal 1359, fa parte del gruppo di rocche volute da Papa Innocenzo VI per ristabilire l’autorità pontificia nei territori che allora appartenevano allo Stato della Chiesa, poiché la sede del papato fu temporaneamente trasferita ad Avignone. Per monitorare e dirigere i lavori di realizzazione, il Papa inviò in Italia il Cardinale spagnolo Egidio Albornoz, da cui trae il nome la rocca, che affidò l’incarico di costruirla a Matteo di Giovannello da Gubbio. Una volta ultimata la fortezza, essa fu il perno del sistema difensivo nell’Italia centrale per tutti i territori dello Stato Pontificio. Nel corso dei secoli la Rocca Albornoziana fu anche residenza dei rettori del Ducato e in quegli anni fu decorata con affreschi e decorazioni, molti dei quali sono stati distrutti quando la struttura fu trasformata in carcere, uso al quale è stata destinata fino al 1982.

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Spoleto, Corte interna della Rocca Albornoziana

Di notevole pregio e bellezza sono il Salone d’Onore, il luogo più vasto della Rocca stessa destinato ad ospitare cene e banchetti, come pure la Camera Picta, che conserva al suo interno due meravigliosi cicli di affreschi profani risalenti al XIV e XV secolo. Nelle stanze della Rocca alloggiò anche la figlia di Papa Alessandro VI, Lucrezia Borgia, che fu eletta a soli 19 anni reggente del Ducato di Spoleto. Nel corso del 1499 si fermò per tre mesi circa nella cittadina e, ancora nel 1502, soggiornò di nuovo qui diretta a Ferrara.

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Spoleto, Rocca Albornoziana, ingresso

A Spoleto è possibile visitare anche altri musei: c’è il Museo Diocesano e la Basilica di Santa Eufemia, il Museo della Ferrovia Spoleto-Norcia, il Museo del Tessuto e del Costume o la Casa del compositore Menotti, solo per citarne alcuni. Potrete anche optare anche per itinerari urbani diversi così da scoprire tutti i vicoli e le stradine che si snodano in giro per la città, o recarvi a fare delle escursioni, per gli amanti del trekking, così come avrete l’opportunità di seguire degli itinerari spirituali percorrendo un tratto del cammino di San Francesco d’Assisi o quello di San Benedetto da Norcia. Il tutto accompagnato dall’eccellente gastronomia che questo meraviglioso territorio offre. Insomma, le possibilità sono davvero tante! Allora non vi resta che collegarvi col sito ufficiale del Comune di Spoleto per avere delle informazioni ancora più dettagliate e costruire la vacanza su misura per voi…

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