“IL SOGNO” DI ROUSSEAU IL DOGANIERE

“Il Sogno” di Henri Rousseau: la dimensione onirica della bellezza femminile fusa con quella della natura.

Il Sogno è uno dei dipinti più famosi del pittore Henri Rousseau realizzato nel 1910 e donato da Nelson A. Rockefeller al Museum of Modern Art di New York, luogo in cui si trova ancora oggi conservato.

È un olio su tela di grandi dimensioni – cm 204.5X298.5 – e quando il pittore presentò questo lavoro al Salon des Indépendants di Parigi accompagnò il quadro con dei versi in cui fece riferimento a Yadwigha, l’amante di origini polacche che diventa la protagonista anche de Il sogno. E in effetti il dipinto ci presenta una giovane donna nuda e distesa su di un divano rosso immerso in una fitta vegetazione che richiama alla mente una lussureggiante giungla con animali selvaggi che appaiono immersi nella natura. In realtà, il pittore non viaggiò mai fuori dal suo paese natio, la Francia, e nel dipingere luoghi esotici si ispirò ai racconti della letteratura popolare, alle mostre coloniali e al contesto dello zoo e del giardino botanico di Parigi che lui conosceva bene.

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Henri Rousseau, Il Sogno, 1910, olio su tela, cm 204.5X298.5. New York, Museum of Modern Art

La scena si caratterizza per la bidimensionalità degli elementi dipinti ed è piuttosto buia, anche se rischiarata dal pleniunio bluastro del cielo che illumina l’ombrosa vegetazione con la luna piena che risplende in alto a destra. La giovane sul divano ha il corpo rivolto verso l’osservatore, mentre il suo volto, ritratto di profilo, gurda alla sua sinistra, verso il fitto intreccio di fiori e alberi che la circondano. Si trova in una posa di distensione, col braccio appoggiato sul bordo del divano, le trecce lungo il busto, quasi a celare la nudità del seno. Una lieve luce rischiara la parte destra del corpo, quasi a sottolineare le forme proporzionate della sua silhouette.  Il rosa chiaro dell’incarnato fa da contrasto con il rosso bordeaux del velluto che riveste il divano.

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Henri Rousseau, Il sogno, particolare

Il rosa, il lavanda e l’azzurro sono le tinte scelte da Henri Rousseau per colorare i fiori dall’alto gambo che circondano l’oasi vegetale in cui è immersa la donna. Sproporzionati essi appaiono rispetto al corpo della donna, alle cui spalle si staglia il color mandarino delle piume di un uccello esotico le cui ali si intersecano ai rami degli alberi e alle foglie. È ritratto nella stessa posizione della donna e con il musetto rivolto nella medesima direzione. Dietro al divano si intravede la sagoma grigia di un elefante che pare occhieggiare attraverso le fronde arboree dietro le quali è nascosto. Un altro uccello è adagiato sul ramo di un albero da frutto con foglie appuntite; è dipinto con contorni netti che lo fanno sembrare – come molti altri elementi nel quadro – ritagliato e si staglia contro l’azzurro del cielo notturno. Sotto di lui si riconosce il corpo di una donna di colore che suona uno strumento simile ad un flauto. Si riconosce soprattutto per il bianco delle pupille che fissano l’osservatore, mentre il corpo quasi si fonde con lo sfondo vegetale se non fosse per il gonnellino che indossa con righe verticali dalle tonalità smaltate rosso-arancio e giallo ocra. Una scimmietta appare appollaiata su di un albero, mentre al di sotto si vedono le teste di un leone e di una leonessa che, con occhi spalancati, fissano qualcosa. Un serpente dal corpo bruno e rosa salmone striscia in basso verso il divano sul quale è adagiata la donna.

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Henri Rousseau, Il Sogno,  particolare

Quest’opera fu chiamata da Rousseau Il sogno perché rappresenta una situazione surreale, dove un divano è collocato in mezzo alla giungla con seduta sopra una donna nuda in mezzo ad animali selvatici. Per la figura femminile vengono citati dalla critica riferimenti alle veneri rinascimentali fino alla Grande Odalisca di Ingres o all’Olympia di Manet, così come alla donna distesa nel Riposo delle modelle di Vallotton, esposto al Salon d’Automne del 1905. Rousseau medesimo spiegò in una lettera al critico André Dupont ciò che il quadro rappresentava: «La donna addormentata sul canapé sogna di essere trasportata nella foresta, ascoltando il suono dello strumento dell’incantatore». E nonostante ciò, molte sono state le interpretazioni in chiave psicoanalitica del dipinto Il sogno,come quella che vede nella donna nuda la trasposizione della parte femminile del pittore, ferina e angelica insieme. Considerato inizialmente un pittore naïf, Rousseau è stato poi riconosciuto come il cantore di una bellezza arcana, ancestrale che incanta l’osservatore di questa sorta di Eden in cui la donna e l’animale si fondono panicamente nella natura.

Bibliografia e sitografia:

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